29.11.14

FACILITA LA COMUNICAZIONE, METTI IN COMUNE CHI SEI - Percorso formativo in 4 seminari

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10 commenti:

  1. Ho partecipato a questo seminario ed il giorno dopo mi sono svegliata con un'allegria irresistibile che non sapevo spiegarmi - o forse si' ;-)
    Deborah

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  2. Con lo spirito giusto, si può vivere una giornata (e una vita!) di un'altra qualità - solo quando lo si prova lo si comprende fino in fondo :-) Grazie Deborah per la tua condivisione! Il prossimo passo che mi piacerebbe compiere è una lista di cose che si possono fare, emozioni provare e sentimenti assaporare, solo in una giornata di allegria ^_^

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  3. Fai ciò che ho fatto io oggi: quando sei con i tuoi figli, accompagnali attraverso la natura, dirigi il loro pensiero verso la vita, quella vera, spiega loro che un fiore continuerà a fiorire e una pianta a dare i suoi frutti, e ogni stagione avrà un colore. I poveri bimbi di oggi, con famiglie separate e disagiate, i valori persi. Aiutali a guardarsi intorno, racconta la tua storia fantastica e fatti raccontare la loro. Non eludere le domande che ti faranno; con le tue risposte diventeranno adulti consapevoli e comunicativi. Se riesci a comunicare non sarai solo, mai.
    Antonella Giorgilli

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    1. Mi vengono in mente 3 parole, istintivamente: tenerezza, bontà e saggezza. Grazie, Antonella :-) E che quanti più adulti possibile raccolgano il tuo dolce invito :-)

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  4. Nel parlare della mia partecipazione al seminario condotto dalla life-coach Ilaria Cusano il 10 maggio al Parco degli Acquedotti, la prima cosa da fare è mettere in forma chiara e comprensibile la mia personale esperienza, rendendola, per quanto possibile , utile a chi mi legge.
    Molto importante è stato il contatto ed il rapporto con la Natura: immergersi in un parco così bello in una giornata di sole e di festa (la domenica) ci ha dato la possibilità sia di stare con noi stessi, sia di godere della presenza, a volte anche invadente delle altre persone, che sono comunque sempre il nostro “specchio”.
    Quindi partiamo da una parte più introspettiva e di osservazione, con una meditazione Vypassana, per poi aprirci sempre di più e metterci a disposizione degli altri con esercizi fatti di scambi relazionali , di ascolto e condivisione, senza preconcetti e con grande umiltà, nel rispetto della diversità dell’altro.
    Ascoltare e condividere in uno scambio che avviene sotto la supervisione di un life-coach, che ci guida con la sua esperienza e ci spiega i meccanismi che scattano e che magari non sempre riusciamo a cogliere.
    Immediatamente quando siamo arrivati a pensare ad una possibilità di utilizzo di questi percorsi nell’ambito sociale, mi sono subito focalizzata su un campo, che in questo momento della mia vita mi sta particolarmente a cuore: la sanità.
    Termine molto vago ed ampio, ma nella mia mente ho ben chiaro a chi potrebbe rivolgersi tutto ciò: quelle innumerevole persone che sono sottoposte per lunghi ed estenuanti periodi a cure (parlo ad es. dei pazienti oncologici) che hanno il fisico ma soprattutto lo spirito minato e che spesso rischiano di isolarsi e deprimersi.
    Queste persone spesso hanno la possibilità di aprirsi solo con i loro cari, con i volontari, che fanno ciò che possono.
    A mio avviso serve altro. Questi incontri, come quello di domenica con Ilaria, innanzi tutto non sono discriminanti, come dicevo prima e poi ci danno la reale possibilità di acquisire una piena, attiva ed empatica capacità di ascoltare le altre esperienze, utilizzando anche forme di creatività, fantasia… a volte quasi di “gioco”.
    Lucia Cottura

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    1. È importante riflettere su chi altro, oltre a noi stessi, potrebbe beneficiare di ciò che impariamo - anche questo è senso di appartenenza, sentirsi un tutt'uno con la nostra comunità :-) Grazie Lucia, per il tuo prezioso contributo :-)

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  5. Durante il seminario del 10/05 ho provato l'esercizio della narrazione di storie. Riflettendo, ho pensato che tale esercizio, potrebbe essere utile, in quei Centri dove si trovano gli immigrati (centri prima accoglienza, strutture residenziale, ecc..), per favorire la narrazione delle proprie storie di vita. gli scopi di tale esercizio sono: La condivisione, il confronto ed il sostegno reciproco.
    Deboarh

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    1. Diffondiamo, Deborah: più diamo, più riceviamo, più siamo felici, tutti contemporaneamente :-) Porta in giro tutto ciò che impari, come e quanto vuoi ;-)

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  6. Il seminario a cui ho partecipato domenica scorsa è stato per me per fonte di grande piacere ed insegnamento. Ho passeggiato lentamente per i viottoli del parco degli acquedotti cercando di armonizzare i miei passi con il ritmo del mio respiro ed allontanando da me pensieri negativi. Mi sono guardata intorno ed ho visto tantissime persone godere di quanto la natura aveva da offrire. Ho visto ragazzi adulti e tantissimi bambini. Ed ho pensato che se le persone che mi hanno amato e che mi hanno accompagnato nei primi anni della mia vita mi avessero avvicinato a quanto stavo scoprendo per la prima volta forse ora sarei una donna più forte e più libera. Vorrei dire a coloro che conducono verso la vita questi bambini di trattarli con cura perché la loro tranquillità la loro felicità la loro integrità dipenderà dai loro insegnamenti. I bambini devono essere accompagnati nella loro crescita con determinazione e dare loro la possibilità di imparare che dalla natura trarranno solo benefici perché è' fonte inesauribile di conoscenza. È' guardando la natura che si capisce che pur nella sua complessità la vita è un bene troppo prezioso. Bisogna insegnare loro a guardare alla vita con curiosità a guardarsi intorno e prendere contatto ed amare la natura che li circonda ed assaporare ciò che gli può dare. Allora un uccello che vola sarà la loro fantasia più sfrenata.. Un fiore sarà il rinascere della vita...il vento sarà il loro respiro..la pioggia le loro lacrime di gioia...la terra che niente mai finisce ma tutto continua......
    Caterina Cottura

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    1. È per questo che la mia formazione si rivolge agli adulti: perché, a dispetto di quello che spesso sento dire in giro, in verità secondo me, sono gli adulti gli unici a poter davvero fare la differenza, anche nell'educazione dei bambini. In un'ottica sociale, serve a poco PENSARE DI formare i giovani (e dico "pensare di" perché, in linea di massima, spesso non si hanno le competenze realmente necessarie per poter raggiungere l'obiettivo di farlo davvero), se poi questi si devono SCONTRARE con un mondo di adulti (gli stessi che, in teoria, li hanno formati) che si oppongono all'evoluzione, perché non sanno fare altrimenti. Molto meglio IMPARARE A ESSERE DEI BUONI ESEMPI - più piacere, più risultati, più sviluppo e più benessere, per tutti :-)

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